Il Castello Barocco di Benedetto Alfieri
44° 58' 57.984'' N / 8° 12' 34.800'' E - Castell'Alfero
La rocca che domina Castell’Alfero non ha avuto sempre queste sembianze. A metà del 1100, sembra che il “Castrum Alferii” dominasse la collina a protezione del piccolo abitato, ma della struttura fortificata e della solida cinta muraria abbiamo traccia dal 1290.
La rocca che domina Castell’Alfero non ha avuto sempre queste sembianze. A metà del 1100, sembra che il “Castrum Alferii” dominasse la collina a protezione del piccolo abitato, ma della struttura fortificata e della solida cinta muraria abbiamo traccia dal 1290. Una mappa rivelatrice del 1600 ci sussurra che la primitiva casaforte divenne un castello solamente con l’intervento della Famiglia Amico; la facciata principale posta a sud-est suggeriva la forma del blocco abitativo a tre piani. Al suo interno, un piccolo cortile. Solo nei primi anni del Settecento abbandonò l’aspetto militare per quello di una residenza barocca, elegante, posata. Fu grazie all’estro di Benedetto Alfieri, zio del più conosciuto Vittorio. L’architetto erse nuovi mattoni a creare due nicchie sovrapposte, da cui ramificano due arcate di portici ribassati. La facciata prese le forme odierne con una nicchia assai maestosa. Oggi, il cosiddetto Salone Verde ospita mostre, rassegne, convegni e concerti da camera; il Salone Rosso è la sede del Consiglio Comunale. Nei sotterranei il Museo etnografico ‘L Ciär racconta com’era la vita, nelle vite passate del Monferrato.
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